Due storie d’amore che travalicano il tempo

Erich Maria Remarque e Niall Williams

SaturnoNotizie 30/04/2023


di Paolo Tagliaferri - Due splendidi romanzi che sembrerebbero non avere nulla in comune, totalmente distanti per ambientazione e per eventi narrati, ma che hanno in due insolite storie d'amore un filo che li accomuna. Da una parte la seconda guerra mondiale imminente, che travolgerà l’Europa e il mondo, in una Parigi del 1938 ancora piena di bella vita, di aristocratici locali notturni e di bordelli, ma che si appresta alla inesorabile disfatta e all’occupazione nazista che ne spazzerà via ogni speranza ed umanità. Un Erich Marie Remarque, quello di “Arco di Trionfo" del 1945 (ripubblicato da Neri Pozza nel 2022, pag.508) che solo apparentemente si allontana dai suoi temi più cari e caratteristici delle sue opere più famose, da quel dolore e da quell'immane tragedia e carneficina che furono le trincee della Grande guerra, narrati alla perfezione nei suoi sconvolgenti ed irripetibili romanzi dei tardi anni ’20 post bellici, “Niente di nuovo sul fronte occidentale" del 1929 e a seguire “La via del ritorno" del 1931. Dall’altra parte la provincia più remota dell'Irlanda dei tardi anni ‘40, rurale e arretrata, dove l’arrivo della corrente elettrica (ben 68 anni dopo l’accensione della prima luce elettrica in Princes Street a Dublino avvenuta nel 1880), unito ad un inaspettato, inusuale e prolungato tempo soleggiato (quasi mediterraneo), diviene un fatto epocale ed irripetibile che ne trasformerà le abitudini e gli usi locali, stratificati da secoli di storia di questo popolo fiero ed impavido, scanditi, fino ad allora, dalla sola tenue ed incerta luce solare e dalle lampade ad olio. E’ l'Irlanda più solitaria e lontana, un mondo di esistenze semplici, di ritmi di vita lenti e immutabili quella del romanzo “Questa è la felicità” di Niall Williams del 2019 (pubblicato nel 2022 da Neri Pozza, pag. 429).


Guerra e dolore da una parte e speranza e buon umore dall'altra. Nulla di più diverso, di più lontano, in queste due storie di uomini e donne in cui sono raccontate le vite, le passioni e le tragedie di personaggi insoliti, in una narrazione semplice, diretta ed affascinante e che non concede al lettore un attimo di tregua o di noia. Ma in entrambi i romanzi  è l'amore che ne caratterizza le splendide storie, quel sentimento puro e travolgente che travalica il tempo e lo spazio, che resiste agli eventi e agli imprevisti e che caratterizza nel bene e nel male i destini dei personaggi.


Nel romanzo di Remarque, la vita di Ravic, talentuoso medico chirurgo tedesco, fuggiasco e clandestino, che ha trovato riparo nella Parigi pre bellica, ospitato e protetto in un albergo per stranieri che è l’anticamera per una imminente fuga di massa per ebrei e per altri perseguitati politici dal regime del Terzo Reich. Il dottor Ravic che non riesce più a provare sentimenti, svuotato nell’anima e nella volontà dalle barbarie della polizia segreta tedesca, quegli agenti della Gestapo che in patria lo avevano anni prima arrestato, torturato con ferocia inaudita, determinato la morte della sua compagna e segregandolo per mesi in un campo di concentramento. La fuga, la vita nascosta di un uomo senza più una patria, il lavoro nell’ombra e nell’anonimato di un medico “a gettone” in una clinica di lusso di Parigi. Una vita distrutta, un dolore irreparabile ed inguaribile ma che troverà inaspettatamente la forza di un temporaneo riscatto, determinato dalla nascita di un amore completo e travolgente per la giovane ed affascinante Joan, incontrata per caso in  una notte umida e nera lungo un viale che costeggia la Senna. Un amore non voluto, non cercato, quasi rifiutato ed ostacolato dallo stesso Ravic che finirà per ridargli speranza, facendolo sentire di nuovo vivo . “Ero perduto senza di te, tu eri la luce e la dolcezza e l'amarezza, e mi hai trasformato, mi ha dato te e me, mi hai fatto vivere Joan". E mentre l’Europa sprofonda nella guerra, con la notizia che le truppe della Wehrmacht hanno già invaso la Polonia, Ravic ritrova, attraverso l'amore per questa giovane donna, quello che resta di una vita che credeva totalmente perduta.


Nel romanzo di Williams l’amore ha invece le vesta di un anziano giramondo, Christy, giunto a Faha nel finire degli anni ‘40, villaggio sperduto fra l’immensità delle coste occidentali dell'Irlanda, che come inviato dalla compagnie elettrica cerca di indurre gli scontrosi e refrattari abitanti locali a sottoscrivere i contratti per la fornitura di energia elettrica presto in arrivo. Christy che non è giunto lì per caso, ma che ha decido di fare i conti con il proprio passato. Sta cercando la sua mancata sposa, Annie Mooney, da lui abbandonata cinquant’anni prima sull’altare senza una ragione. Vuole chiederle perdono per quel suo gesto sconsiderato. Non l’ha mai dimenticata. E mentre il vecchio Christy organizza il modo con cui poter incontrare Annie, ormai sposata da decenni con il farmacista del paese, gli abitanti di Faha si godono il sole e il caldo insolito di un maggio inedito per la sempre piovosissima costa irlandese. Ma per quanto Christy sia avvilito dal rimorso, in fondo si sente felice, per il solo fatto di essere vivo. “Possiamo sempre fermarci, se non in tutti i momenti della vita, in gran parte di essi; fermarci per un attimo e, a prescindere dalle condizioni del nostro cuore e della nostra mente, dichiarare è questa la felicità, per il semplice fatto di essere vivi ed in grado di dirlo.”


Due storie d’amore che si intrecciano in tempi lontani, in mondi ormai scomparsi e a noi, sciocchi fruitori di social e smartphone,  certamente sconosciuti. Passioni che travalicano il tempo e che resistono ad ogni evento.